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10 anni dalla scoperta del Bosone di Higgs

Il 4 luglio 2012 nel corso di una conferenza organizzata dal Cern, Fabiola Gianotti e Joseph Incandela, responsabili degli esperimenti ATLAS e CMS, annunciano l’osservazione di una particella con massa pari a circa 125 GeV.

 

Alcuni dei membri del gruppo ATLAS Udine al tempo della scoperta del Bosone di Higgs

Nella metà degli anni ’60 Peter Higgs, Robert Brout e François Englert, in due articoli indipendenti, suggeriscono l’esistenza di un campo e di una particella a esso associato, in grado di spiegare la rottura della simmetria elettrodebole. Piu' di 50 anni dopo, le collaborazioni ATLAS e CMS annunciano la scoperta di una particella con massa pari a circa 125 GeV, compatibile con il bosone teorizzato da Higgs, Englert e Brout.

A seguito della scoperta, Higgs ed Englert riceveranno nel 2013 il premio Nobel per la fisica “per la scoperta teorica di un meccanismo che contribuisce alla nostra  comprensione dell’origine della massa delle particelle subatomiche”.

L’INFN è tra i protagonisti dell’eccezionale risultato. Il ruolo centrale svolto dall’istituto nella realizzazione di LHC e nelle attività delle collaborazioni ATLAS e CMS risulterà infatti cruciale per l’individuazione del Bosone di Higgs.

Anche il gruppo di Udine, assieme all'ICTP di Trieste e' centralmente coinvolto; inizialmente specializzato sullo sviluppo e la performance del rivelatore al Silicio di ATLAS, il team, guidato dalla professoressa Marina Cobal, integra gradualmente lo studio di nuova fisica, concentrandosi principalmente sul quark Top, utilizzato successivamente per analizzare le proprieta' del bosone di Higgs.

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